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AREA ARCHEOLOGICA DI NAXOS

Naxos ( Νάξος) o Nasso è un sito archeologico presente nel territorio della provincia di Messina.

La zona era abitata sin dal neolitico dai Siculi fino al 734 a.C., quando dei coloni provenienti dalla Calcide e dall'isola di Naxos non vi s'insediarono, fondando la città di Nasso. È ritenuta la prima colonia greca in Sicilia.

Il primo centro abitato greco era stanziato nella penisola di Schisò, con un'ampia baia dove trovavano riparo le antiche imbarcazioni, estendendosi verso la spiaggia dove sboccano il torrente Santa venera e il fiume Alcantara (Akesines o Assinos).

La città venne distrutta intorno al 403 a.C. durante la guerra del Peloponneso e gli abitanti venduti come schiavi.

Gli scavi hanno riportato alla luce il primo impianto urbanistico che dimostra come in origine esso si estendesse lungo la costa, ma successivamente verso l'entroterra furono costruite delle mura di circa 5 m. di spessore in pietra lavica con quattro porte d'ingresso e all'interno di esse erano ospitati edifici abitativi, botteghe artigianali, per il culto e pubblici. Le strade larghe consentivano il trasporto delle merci verso il porto. Attualmente si possono osservare i resti di una casa, sacelli, un grande frontone "gorgoneion" identificabile col santuario di Apollo, un oikos (casa), molti resti di vasellame. Della necropoli arcaica non restano che due tombe.

Dopo la distruzione la città fu ricostruita da Ierone della quale è identificabile una struttura con isolati regolari. Inoltre sono stati rinvenuti molti laboratori di vasai con fornaci e vasche per la decantazione delle argille, anche fuori dalle mura.

La necropoli si sviluppava tra il torrente Santa Venera e l'Alcantara, con tombe contenenti delle suppellettili. Sono state rinvenute anche anfore di epoca romana tardo imperiale.

All'interno dell'area archeologica è posto anche il "temenos" (τέμενος) un santuario e le grandi mura con due ingressi (propilei o Προπύλαια) che delimitavano l'acropoli, di cui uno monumentale e l'altro più di uso quotidiano.

Inoltre sono identificabili due templi: uno identificabile con l'Aphrosidium e uno successico costituito da un oikos. Oltre ad un alto sacello arcaico troviamo altre costruzioni (possibili thesauroi) con antefisse, numerose stele e piccoli altari ornavano il tempio. Rinvenuti anche statuette, ceramiche e armi a scopo votivo. Inoltre, emersi anche elementi decorativi del temenos dai quali è stato possibile ricostruire gli ornamenti esistenti. Infine, si hanno due fornaci una per vasi ed una per tegole, che servivano al tempio ma anche per scopi manutentivi delle costruzioni. Durante gli scavi sono state ritrovate anche monete d'argento della fine del IV sec. a.C. di conio proprio della città.

I reperti degli scavi sono conservati nel vicino Museo di Naxos.

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