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Castello di Sant'Agata di Militello

In Piazza Crispi di S. Agata di Militello si affaccia il Castello Gallego che lato mare ingloba due torri: una di epoca aragonese (sec. XIV) che serviva da presidio costiero e l’altra del cinquecento tra le due torri sorge il corpo centrale che fa da collegamento. Il castello si erge su un’altura che guarda da un lato l’abitato e dall’altro la costa. All'inizio del XVII sec. furono edificati i bastioni di sostegno alle torri cilindriche; nella seconda metà del XVII sec. si completò la struttura con i corpi di fabbrica che cingono la corte in due elevazioni fuori terra. Il palazzo e la cappella furono ultimati nel XVIII secolo.

Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI esso divenne di proprietà dei baroni Rosso di Cerami e quindi dei Militello.

Ad esso si interessarono i Gallego dopo aver ottenuto la baronia nel 1573 essendo diminuito il rischio di incursioni barbaresche e nel 1628 don Luigi Gallego nominato marchese e poi principe ottiene la “Licentia fabricandi” per costruire intorno al corpo esistente un palazzo, dove i successori risiederanno dopo aver abbandonato Militello e successivamente  attorno ad esso con la “Licentia populandi” si insedieranno circa 80 famiglie.

Nel 1821 a causa dei debiti l’ultimo successore fu costretto a cedere il castello ai Lanza di Trabia che vi rimasero sino all’abolizione del feudalesimo. Diversi furono i suoi occupanti sino al 1991 quando esso fu acquistato dal comune di S.Agata di Militello che, dopo anni di degrado, lo sottopose ad un attento restauro che lo condusse all’attuale aspetto nel 2008.

Sul prospetto ornato da finestroni si apre il fornice d’ingresso difeso in passato da ponte levatoio.

Dall’androne si accede alla corte che presenta al centro una piccola vasca e quattro platani centenari. Da qui si accede agli ambienti destinati alla guardia, alle scuderie, ai magazzini, al fondaco della carrozza, agli alloggi della servitù e alle antiche prigioni, testimonianza del vantaggio dei principi del diritto di amministrare in proprio la giustizia. Salendo una scala a chiocciola in pietra, sormontata dallo stemma dei Lanza si raggiunge il piano nobile con le stanze di residenza e i saloni di ricevimento, i soggiorni, il giardino pensile, le cucine, i balconi da cui si accedeva ai terrazzi rivolti a settentrione che ospitavano le artiglierie.

Al castello è annessa la cappella che presenta una finestrella rivolta verso le abitazioni attraverso la quale i principi Gallego potevano assistere alle funzioni religiose in privato.

La parte orientale è occupata dalla Chiesa dell’Addolorata con l’interno in stile neoclassico e tele e statue lignee dei secoli XVII e XIX. L’ingresso prospetta verso la piazza.

Il complesso monumentale accoglie a piano terra un ampio Museo, mentre il piano superiore è adibito a Biblioteca, Pinacoteca e Sala Riunioni.

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