Castello di Raccuja
«Il Castello Branciforti si erge nella parte alta del centro abitato, in una posizione fondamentale per il controllo della trazzera Regia che passava lì vicina.
Su strutture preesistenti romane, bizantine e islamiche il conte Ruggero I d’Altavilla fece costruire una costruzione di difesa per i territori circostanti. Dopo i Normanni, gli Svevi ampliarono la struttura allungandola e ergendo la torre cilindrica ancora esistente. Dopo il Vespro siciliano, con gli Aragonesi la cittadina passò a Berengario Orioles nel 1296 e la fortezza fu trasformata in palazzo baronale e sulle mura perimetrali del piano nobile aperte delle finestre e venne inoltre abbellito per trasformarlo in residenza. Il piano terra rimase inalterato e destinato alle milizie. Ad un piano intermedio venne aggiunta una cappella per le preghiere.
Dal 1552 i conti di Raccuja furono i Branciforti, i quali ingrandirono e modificarono la struttura. La cappella fu decorata e la sala di rappresentanza fu ampliata completata ex novo. Divenne, quindi, una vasta sala dotata di quattro finestroni, con un soffitto a lunette sorrette da peducci scolpiti con motivi floreali inoltre furono aggiunti due camini. l’antico ingresso fu murato e venne creato un grande ingresso tra i due camini, con un’architrave con fregi floreali e geometrici e ornato da un grande stemma marmoreo inserito in una scultura a bassorilievo quadrangolare.
Lo stemma dei Branciforti, fiancheggiato da due lesene in stile corinzio che reggono una mensola con fregi di fiori e festoni. Sotto lo stemma una semplice trabeazione.
I Branciforti crearono una grande area di corte intorno alla preesistente con il pozzo e un ingresso al cortile di cui non restano che ruderi.
Con la caduta degli stati feudali nel 1812 la struttura passò allo Stato e all’Italia con l’unità del 1860, venne quindi modificata e adibita a carcere giudiziario. Furono aperti diversi ingressi al piano terra. Le torri trasformate in alloggi per i carcerati. La sala di rappresentanza fu divisa in due grandi stanzoni ad uso diversificato.
Dagli anni ‘60 del 1900 la struttura cadde in rovina.
Si pensò di abbatterla ma alla fine del Novecento venne sottoposta a restauro che ha interessato l’area di corte, gli arredi interni e l’attigua Chiesa del convento del Carmine, con l’intento di ricavarne sede del museo civico, archivio storico e biblioteca comunale.
Il castello si presenta come un palazzo-fortezza, di forma rettangolare e con due torri cilindriche, su due piani in comunicazione tra loro tramite uno scalone. Resta ancora il portale con lo stemma dei Branciforti-Lanza. Vi è una piccola corte retrostante sul lato monte ove è il pozzo forse di origini romane.
A piano terra diversi stanzoni collegati tramite archi in arenaria del XVI sec., a destra una interessante fuga d’archi lungo tutto il corpo dell’edificio ed in fondo la cappella. Sul lato opposto le stanze adibite a carcere. Dallo scalone si accede al piano superiore, dove è un ampio salone centrale con un camino e con l’antica volta a cannizzu.
All'interno del Castello è ospitata la Biblioteca Comunale.
Recapiti: Piazza Castello, Raccuja - Tel. 0941-660366