COMUNE DI CASTEL DI LUCIO

 

 

Castel di Lucio è un comune della provincia di Messina posto a circa 750 metri s.l.m. sui monti Nebrodi, al limite con le province di Palermo e di Enna  da cui si può godere di uno splendido panorama dell'entroterra.

L'origine di Castel di Lucio è a tutt'oggi imprecisata, si potrebbe identificare con una vaga Kasteliasa presente nel IX sec. ma sembra, comunque, che il primo nucleo urbano sia sia costituito in epoca normanna ad opera di famiglie dell'Italia continentale e della Francia meridionale. In origine era denominato Castelluzzo nome derivato dal piccolo castello eretto sulla rocca. Nel 1271 fu concesso dal re Carlo d'Anjou a Jean de Montfort e poi a Pierre de Lamanon nella Contea di Geraci. Nell'anno 1320 Castelluzzo è retta da Francesco Ventimiglia, poi passò a Enrico Ventimiglia, ceduta a Matteo Speciale e quindi a a Nicolò Siragusa. Successivamente Simone Ventimiglia, figlio di Enrico, riacquistò Castelluzzo che nel 1499 passò al figlio Antonio.

Nel 1536 i possedimenti vennero acquisiti da diverse famiglie ai Lercano o Larean, agli Anzalone, ai Timpanaro, nel 1634 ai Cannizzaro, agli Agraz. Nel 1726 Francesco Agraz con diploma di Carlo IV di Sicilia, fu nominato. primo Duca di Castelluzzo.

Nel 1862, a causa di omonimie, Castelluzzo divenne Castel di Lucio.

Molte furono le famiglie che emigrarono a causa delle prepotenze degli Agraz. Solo la famiglia Ferrara entrò in urto col potere del signorotto dei quali,  anche se spostarono la residenza in altri luoghi, tutt'ora si trovano tracce della loro presenza.

Con la caduta del feudalismo gli Agraz abbandonarono il paese e si trasferirono a Palermo lasciando il paese nelle mani di un governatore.

Piazza Umberto, che è quella centrale del borgo sulla quale si affaccia la Chiesa Madre che presenta all'interno delle opere d'arte di pregio e dedicata alla Madonna delle Grazie, era un tempo uno snodo importante per il traffico delle merci.
Il borgo è disseminato da altre chiese non meno importanti per il valore artistico: Chiesa di Santa Maria del Soccorso e Convento dei frati Minori, chiesa di San Carlo Borromeo, l'oratorio del SS. Sacramento, già chiesa di San Vincenzo, la Chiesa del SS. Salvatore, Chiesa di Santa Lucia, Chiesa di Sant’Antonio da Padova, Chiesa di San Nicola, Chiesa di Santa Maria li Raccomandati, sussistono, poi altre chiese in stato di abbandono.

L'economia si basa sull'agricoltura e sull'allevamento per la produzione di formaggi tipici

Da attenzionare la colossale opera artistica all'aperto “Fiumara d'arte” di Antonio Presti nel fiume Tusa e nei dintorni: come il Labirinto di Arianna e altre.

 

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(English)

MUNICIPALITY OF CASTEL DI LUCIO

 

The origin of Castel di Lucio is still unknown, it could be identified with a vague Kasteliasa present in the IX century but it seems, however, that the first urban core wasconstituted in the Norman era by families of continental Italy and southern France. Originally it was called  Castelluzzo name derived from the small castle erected on the cliff. . In 1271 it was granted by King Charles of Anjou to Jean de Montfort and then to Pierre de Lamanon in the County of Geraci. In the year 1320 Castelluzzo was ruled by Francesco Ventimiglia, then passed to Enrico Ventimiglia, sold to Matteo Speciale and then to Nicolò Siragusa. Later Simone Ventimiglia, son of Enrico, bought back Castelluzzo which in 1499 passed to his son Antonio.

In 1536 the possessions were acquired by several families from the Lercano or Larean, to the Anzalone, to the Timpanaro, in 1634 to the Cannizzaro, to the Agraz. In 1726 Francesco Agraz with diploma of Charles IV of Sicily, was appointed first Duke of Castelluzzo.

In 1862, because of homonymous, Castelluzzo became Castel di Lucio.

Many families emigrated because of the Agraz prevarications. Only the Ferrara family came into conflict with the power of the lordling of whom, even if they moved the residence to other places, still there are traces of their presence.With the fall of feudalism the Agraz abandoned the town and moved to Palermo, leaving the town in the hands of a governor.

Piazza Umberto, which is the central one of the village overlooked by the Mother Church, and that presents inside some works of art of value is dedicated to the Madonna delle Grazie, it was once an important hub for the traffic of goods. The village is scattered with other churches no less important for its artistic value: Church of Santa Maria del Soccorso and Convent of the Friars Minor, Church of San Carlo Borromeo, the Oratory of SS. Sacramento, former Church of San Vincenzo, the Church of SS. Salvatore, Church of Santa Lucia, Church of Sant’Antonio da Padova, Church of San Nicola, Church of Santa Maria li Raccomandati, there are, then, other churches in a state of neglect.

The economy is based on agriculture and breeding for the production of typical cheeses.

Worthy of attention is the colossal outdoor artistic work “ Fiumara d’arte” by Antonio Presti in the Tusa River and its surroundings, such as the Labyrinth of Ariadne and others.

 

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