COMUNE DI CAPIZZI

 

 

Capizzi è un comune della provincia di Messina, con poco più di 3.300 abitanti, situato a 1.130 metri sul livello del mare, nella parte meridionale dei Nebrodi.

Il toponimo, anticamente “Kapýtion”, deriva da una probabile forma “Capytium”, forse residuo siculo-indoeuropeo

Adagiata su un poggio ai piedi di Monte Averna, sembra sia stata fondata intorno al VII a.C. da popolazioni sicule lì rifugiatesi a causa delle pressioni dei primi colonizzatori greci. In seguito subì il dominio dei romani e degli arabi che la rinominarono Qajsi o Kabith. Dopo la caduta dell'Impero Romano passò ai Bizantini. Nel periodo medievale, l’antico borgo fu dapprima sotto la giurisdizione di Ruggero il Normanno, per poi passare, nel XIII secolo, nelle mani dell’imperatore Federico II di Svevia. Numerose furono le famiglie che gestirono l’amministrazione del feudo durante il periodo medievale: i Ventimiglia, i Castello, i Russo, i Larcan.
Divenne città demaniale intorno al XV secolo e ciò la condusse ad un importante miglioramento economico-culturale tale che la stessa struttura venne modificata.

Importanti segni di queste dominazioni si rivelano ancora oggi: la piccola cittadina, sede nel tempo di numerose chiese e monasteri, offre infatti, all'ammirazione del visitatore, il Collegio delle Figlie di Maria cui è annessa la Chiesa di S. Antonio Abate, che custodisce una bella tela settecentesca di Giacinto Platania; la Chiesa Madre, dal bel portale Gotico del 1234, rimaneggiata nell'ottocento da Pietro Del Campo; la Chiesa di san Giacomo, del XVI sec. ed ampliata nel 500 che accoglie nel suo interno una gaginesca Madonna del Soccorso.

Gli abitanti vengono chiamati capitini (in siciliano capizzùoti). 

Durante l'invasione della Sicilia da parte degli anglo-americani (1943), Capizzi restò vittima dell'occupazione da parte dei reparti del corpo di spedizione francese in Italia (CEF) i cui soldati africani  erano chiamati goumier, comandati  dal generale francese Augustin Guillaume. I goumier del 4° Tabor comandato dal capitano Verlet, rimasero nella cittadina circa una settimana durante la quale ebbero scontri molto accesi con la popolazione per i ripetuti episodi di violenza verso la popolazione femminile e non solo,  episodi tristemente noti come marocchinate.

Le principali attrazioni da visitare a Capizzi sono:

Chiesa di San Giacomo

Museo di Arte Sacra dei Santi Nicolo e Giacomo

Palazzo Nobiliare - Larcan

Biblioteca Comunale

Collegio di Maria a Capizzi

Per chi proviene da Messina è raggiungibile tramite lo svincolo A20 di Sant'Agata di Militello (100 km da Messina), dal quale dista 50 km:

Per chi proviene da Palermo, tramite lo svincolo A20 di Santo Stefano di Camastra (100 km da Palermo), dal quale dista 50 km.

Un po' più vicini, invece, i due capoluoghi di provincia della Sicilia Centrale: Enna (66 km, 1 h 30') e Caltanissetta (94 km, 1 h 50')

 

LINK: COMUNE DI CAPIZZI

 

(English)

MUNICIPALITY OF CAPIZZI

 

Capizzi is a town in the province of Messina, with just over 3.300 inhabitants, located 1.130 meters above sea level, in the southern part of Nebrodi. The toponym, formerly “Kapytion” derives from a probable “Capytium” form, perhaps a Sicilian Indo-european residue.

Lying on a hillock at the foot of Monte Averna, it seems to have been founded around the 7th century B.C. from Sicilian populations who took refuge there, because of the pressures of the first Greek colonizers. Later it was ruled by the Romans ant the Arabs who renamed it Qajsio kabith.

After the fall of Roman Empire it passed to the Byzantines. In the medieval period, the ancient village was first under the jurisdiction of Roger the Norman and then, passed in the 13th century, in the hands of Emperor Frederick II of Swabia. Many families managed the administration of the feudo during the medieval period: the Ventimiglia, the Castello, the Russo, the Larcan.

It became a state owned city around the 15th century and this led to a so important economic and cultural improvement that the same structure was modified.

Important signs of these domination are still revealed today: the small town, home to numerous churches and monasteries over time, in fact offers to the visitor’s admiration the College of the Doughters of Mary to which the Church of St. Antonio Abate which preserves a beautiful eighteenth-century canvas by Giacinto Platania; the Mother Church, with its beautiful Gothich portal from 1234, remodeled in the nineteenth century by Pietro del Campo, the Church of St. James, from the sixteenth century and enlarged in the sixteenth century which houses a “Gagini style” statue of Virgin of the Rescue (Madonna del Soccorso).

The inhabitans are called capitini (in Sicilian “capizzuoti”).

During the invasion of Sicily by the Anglo-Americans (1943) Capizzi was occupied by the units of the French expeditionary force in Italy (CEF) whose African soldiers were called gourmier, commanded by the French general Augustin Guillaume. The gourmiers of the 4 Tabor unit commanded by Captain Verlet, remained in the town about a week during which they had very heated clashes with the population for the repeated episodes of violence against the female population and not only, episodes sadly known as “marocchinate”.

The main attractions to visit in Capizzi are:

Church of St. James

Museum of Sacred Art of Saints Nicholas and James

Noble Palace – Larcan

Municipal Library

College of Mary in Capizzi

For those coming from Messina can be reached by the A20 highway junction of Sant’Agata di Militello (100 km far from Messina) which is 50 km away. For those coming from Palermo by the A20 highway junction of Santo Stefano di Camastra (100 km far from Palermo) which is 50 km away.

Just a little closer, instead, the two provincial capitals of Central Sicily: Enna (66 km, 1h30’) and Caltanissetta (94 km, 1h50’).

 

LINK: MUNICIPALITY OF CAPIZZI