Circuito museale Museo del mare

Palischermi della Tonnara

I palischermi più importanti della flotta di Oliveri erano quattro.

Due si chiamavano : la  “Giuffa” e il palischermo “I Trasiri”. I due palischermi avevano il doppio ruolo di portare le reti per l’installazione della Tonnara e, in seguito, occuparsi della mattanza.

Il palischermo “Giuffa” sostava fisso in mare, notte e giorno, per tutti i due mesi necessari a impiantare la Tonnara.

L’onore di caricare i tonni e trasportarli a terra toccava al palischermo “I trasiri”, la barca più grande della flotta. Gli altri due palischermi erano informalmente chiamati “ I carria petri” (porta pietre), che richiama la funzione che svolgevano durante la pesca. Il loro compito era gettare grosse pietre in acqua per ancorare le funi di canapa delle enormi reti. Completato questo compito il loro lavoro era concluso.

A Oliveri si può ammire un palischermo  fortunatamente ancora integro, il “Carria petri”.

Il maestro d’ascia Tindaro Pensabene, racconta che l’ossatura era in legno di quercia e il fasciame di pino isolano, misto ad altre qualità di legno. Il fasciame era tenuto assieme da chiodi a sezione quadrata.

Prima di essere varati i palischermi dovevano essere impermeabilizzati (Calatafaggio).

 Questo processo avveniva a mano e consisteva nell’inserire negli spazi tra le tavole dello scafo (comenti), delle fibre di canapa o stoppa, impregnate di pece. Uno scalpello a punta piatta (malabestia) veniva usato per spingere dentro i comenti la fibra senza farla rompere.

Infine, nella prua delle barche veniva incisa la data di fabbricazione, nella nostra purtroppo non è più visibile.

Verosimilmente risale al 1905, dal racconto di Girolamo Maiorana, “tonnaro” e Tindaro Pensabene, “maestro d’ascia”.

Indirizzo: lungomare di Oliveri pressi de “La Tonnara”

Orari: apertura su prenotazione

Ingresso: gratuito

Contatti telefonici :  0941 313201