CARLO CORSI

Nasce l’8 gennaio del 1879 a Nizza in una famiglia di musicisti e cantanti. Fin dall’infanzia ama lavorare con lapis, matite, colori, forbici, carte e cartoni forniti volentieri dai familiari. A nove anni rimane notevolmente colpito dall’Esposizione Emiliana ai Giardini Margherita di Bologna (dove ormai vive e resterà la sua abituale residenza) e della relativa mostra di quadri a San Michele Bosco. Causano in lui enorme stupore i dipinti di Favaretto e Segantini, da qui prese coscienza di quanto l’espressione pittorica lo attraesse. Data la sua predisposizione al disegno, la sua famiglia, nel 1896, lo scrive alla Facoltà di Ingegneria; nello stesso anno la sorella Emilia viene scritturata al Teatro Comunale per cantare nella “Carmen”, Corsi ottiene così il permesso di libero accesso al palcoscenico; questo fù per lui una rivelazione dell’arte, egli stesso annotò di essere fuggito dalle bolgie universitarie dei calcoli e delle formule algebriche ossessionanti per rifugiarsi in Pinacoteca. Nel 1942 si trasferice a Torino dove completa i suoi studi accademici. E’ in questo periodo che iniziano i suoi contatti e l’amicizia con Alessandro Scorzoni e con il suo “Maestro” Giacomo Grosso, che lo aiuta nella sua maturazione artistica. A causa della morte del padre nel 1906, rientra a Bologna. L’anno dopo si reca in Olanda, città in cui rimane folgorato in modo indelebile dai luoghi e dagli inconfondibili crepuscoli. Qui conosce i dipinti di Rembrandt, di Franz Hals, di Vermeer nei Musei di Amsterdam, de L’Aja, di Anversa, di Bruxelles amandoli per tutta la vita. L’ultima tappa del viaggio è Parigi dove trascorre tutto il tempo dentro il Louvre. Nel 1912 viene accettato alla Biennale di Venezia e, nel 1913 espone a Monaco. Nel 1915 invece, espone a San Francisco dove rimane una delle sue opere acquistate dal Museo di Arte Moderna. In questi stessi anni espone anche alle quattro mostre Internazionali della Secessione di Roma. Torna a Venezia nel 1920 dopo una pausa a causa della PRIMA Guerra Mondiale e di nuovo nel 1922, ma la sua consacrazione alla qualifica di pittore avviene nel 1924 con l’invito ufficiale alla Biennale; nel 1926 a causa del cambio dei regolamenti e dei criteri dell’istituzione veneziana, Corsi è costretto a ricominciare tutta la lunga trafila delle mostre sindacali e regionali che lo tennero fuori dal giro per un ventennio. Fù dimenticato perché giudicato un “sensista borghese”, ben dotato come tanti altri di qualità pittoriche; lo riscoprirono quando la ruota iniziò a girare nel senso giusto. Nel 1941, durante il famoso Premio Bergamo, in maniera del tutto inaspettata, gli fù assegnato il Premio per i Giovani a Bergamo. Corsi ha sessantadue anni!!! Nel 1943 riceve l’invito alla Quadriennale  a seguito della mostra che comprende 24 opere alla Galleria Romana; in prossimità di un nuovo invito alla Biennale ecco che viene nuovamente bloccato a causa della Seconda Guerra Mondiale e, alla fine della stessa, si ritrova a dover ricominciare per l’ennesima volta. Nel dopoguerra allestice dieci personali in varie città tra le quali Venezia, Milano, Bologna e Torino; nel 1950 è invitato a Venezia dove espone tre opere: una tempera e due collages. Nel 1959 espone a Venezia cinque opere e successivamente invitato al Palais Des Beaux Arts di Bruxelles insieme ad altri cinque artisti (Deyrolle, Karskaja, Coppel, Koenig e Wells) per una mostra di “Collages”. Rientrato a Bologna, Corsi dichiara di dover raccogliere adesso le fila del proprio lavoro ma, con Matisse, Picasso e Klee si apre un nuovo mondo alla pittura. La sua ostinazione lo spinge a riprendere quelle esperienze che più lo hanno inquietato negli anni giovanili: il fascino dei collages, la lirica del moto travolgente dello spazio sono elementi cui dedica, insieme ad altre esperienze, questi anni di lavoro. Nel 1958 è presente a Venezia alla XXIX Esposizione Biennale Internazionale d’Arte con una sala personale e la presentazione di Francesco Arcangeli; nel 1964 viene allestita al Museo Civico di Bologna una Mostra Antologica con la presentazione su Catalogo di Francesco Arcangeli. Corsi muore il 27 agosto 1966. 


FIGURA CON CAPPELLO - recto

tempera su cartone 70x48

In un giardino assolato, sembra appartenere alla serie dei ritratti della moglie, riconoscibile dalla fisionomia, dall’acconciatura alla maschietta e dai capi di abbigliamento ( gonna a rigoni bianconeri, camicia con il grosso volant lungo la scollatura e la giacca rossa) che si riconosco in particolare nel celebre dipinto del ’23; “Figura con il Libro” sembra essere un secondo scatto di quello esposto nella Galleria d’Arte Moderna di Messina. I capi di abbigliamento indossati dalla donna, soggetto preferito dell’artista, ritornano più volte, se pur separatamente, in altri ritratti a partire dal 1916 ma, è opportuno sottolineare che i richiami più frequenti (l’ambientazione esterna, le caratteristiche formali e stilistiche, che fanno pensare a luminose macchie di colore tipiche del post-impressionismo, si stabiliscono tra il dipinto messinese e l’opera del ’23 anno in cui, con maggior attendibilità, si può datare l’esecuzione del primo dipinto su cartone esposto in Galleria. E’ stato un vero rompicapo la scoperta del dipinto sul verso del supporto che sembra appartenere a una fase più matura dell’artista. Scheda Catalogo


FIGURA DISTESA SUL FIANCO - verso

tempera su cartone 70x48

La “Figura Femminile sdraiata sul fianco” del dipinto messinese è collocabile nell’ambito della serie dei nudi, i cui esemplari sono databili in un periodo che và dal 1937 al 1952 di “ispirazione matissiana” in cui la tecnica della tempera che è più veloce e, la pennellata corposa, danno la possibilità all’artista di costruire immagini attraverso “luci e ombre”, “spessore e rarefazione”! Questi riferimenti sono ancora più evidenti nel dipinto “ Donna con il ventaglio” del 1952 che, in esposizione alla Prima Mostra Internazionale di Pittura “Città di Messina” del 1953 è destinataria di un premio. E’ quindi credibile che i due dipinti molto simili e allo stesso tempo suggestivi per le fisionomie scolpite dalla pennellata bianca, che contrastano con le orbite brune e le carni molli, abbiano concorso insieme al premio. Quindi, per l’opera che è stata acquisita dall’Ente Promotore ed esposta nella Galleria, si può dedurre una datazione fra il 1923 e il 1952 presupponendo l’insolito e curioso utilizzo di un vecchio cartone usato trent’anni prima per la manifestazione messinese.


  Carlo Corsi - He was born on Jenuary the 8th 1879 in Nice in a family of musicians and singer. Since childhood he loves to work with pencils, color pencils, scissors, paper and cardboard willingly provided by family members. At nine years is greatly affected by exposure Emilian at Margherita Gardens of Bologna (where he lives now and will remain his habitual residence) and related exhibition of paintings at Saint Michael in Woods. Cause in him astonishment pointings by Favaretto and Segantini, from here he became aware of how much artistic expression attracted him. Given his gift for drawing, his family, in 1896 is enrolled at the Faculty of Engineering in the same year his sister Emilia is hired to sing at the City Teathre in “Carmen”, Corsi resulting in the allowed free access to the stage, this was a revelation to him of art, he himself noted to have fled from the boogie University of calculations and algebric formulas houting to take refuge in the Gallery. In 1942 he moved to Turin where he completed his academic studies. It is in this period that begin his contracts and friendship with Alexander Scorzoni and with his Master Giacomo Grosso who helps him in his artistic development because of his father’s death in 1096 he returned to Bologna. The following year he went to Holland, where the city is struck indelebly places and unmistakable twilights.  Here he knows the paintings of Rembrandt, Franz Hols, by Vermeer in the Museums of Amsterdam , the Aja, Anversa, Bruxelles, loving them for a life time. The last stop is Paris, where he spent all the time in the Louvre. In 1912 he was accepted at the Venice Biennale and in 1913 he exhibited in Monaco. In 1935 however exhibited in San Francisco where he remains one of his works purchased by the Museum of Modern Art. In this same years also exposes the four international exhibitions of the succession of Rome. Back in Venice in 1920 after a break because of the First World War and again in 1922. But his consacrations to the qualification as a painter in 1924 with the official invitation to the Biennale: in 1926, due to changing regulations and policies of the institution Venetian, Corsi is forced to start the whole long chain of exhibition and regional trade union, which kept him out of the loop for two decades. Was forgotten because it was judged a sensationalist bourgeois well-endowed, like many others, of pictorial qualities; rediscovered it when the weel began to turn in the right direction. In 1941 during the famous Premio Bergamo, in a completaly unexpected way, he was awarded the prize for young people in Bergamo. Corsi sixty-two years!!! In 1943 he was invited as a result of the Quadriennal exhibition includes 24 works at the Galley of Rome, but in the vicinity of a new invitation to The Biennale, is blocked again due to the Second World War and, at its end, he finds himself start again for the umpteenth time. In the post-war sets up ten personal in various city including Venice, Milan, Bologna and Turin and 1950 he was invited to Venice, where he exhibited three works: one tempera and two collages. In 1959 exhibits a five work, and later was invited at the Palais des Beaux-Arts in Bruxelles, along with five other artists (Deyrolle, Karskaja, Coppel, Koenig and Wells) in an exhibitions of “Collages”. He returned to Bologna Corsi claims to now having to pick up the threads of own work but, with Matisse, Picasso and Klee opens up a new world to painting. His obstinacy led him to take those experiences that most disturbed him in his youth: the charm of the collages, the lyric of motion overwhelming the space, which are elements dedication, along other experiences, these years of work. In 1958 he was present at the Venice Biennale International Art Exhibition XXIX with a personal and presentation of Francesco Arcangeli; he is set up in 1964, the Museum of Bologna, a Retrospective Show with the presentation of the catalog of Francesco Angeli. Corsi died on August the 27th in 1966.

FEMALE FIGURE WITH HAT (Recto) - It is particularly interesting to the umpublished work of Corsi of AAPIT Collection, made in two times, quiet distant from each other, as deduced from careful analysis of the paintings done on both sides of the baseboard.  “Female figure with hat”, depicted in a sunny garden, seems to belong to the series of portraits on his wife recognizable by appearance hairstyle at male  and clothing (striped skirt black and white, blouse with big ruffles along the neckline and red jacket) that you recognize in particular in the famous painting of 1923; the painting “Figure with the book” seem to be a second step that exhibited in the Gallery of Modern Art in Messina. The garments worm by the woman, a favorite subject of the artist, return time and again through separately, in other portraits from 1966, but it should be noted that the references most frequently (exterior dimension, the formal and stylistic characteristics that suggest bright splashes of colour typical of post-impressionism) are established betweenn the painting and the work of Messina ’23, year in which, with greater reliability, we can date the execution of the first painting on cardboard exhibited in the Gallery. It was a real headache the discovery of the painting on the back of the support that seems to belong to a more mature phase of the artist.

FEMALE FIGURE LYING ON HER SIDE (Verso) - “Female figure lying on her side” Messina is placed the paintingin the series of nudes, where the copies are dated in the period that goes from 1937 to 1952 “Inspired by Matisse” in which the tempera tecnique  that is faster, and the dence brush, give the artist the ability to buildimages through “lights and shadows” “thickness and crunch”. These references are even more evident in the painting “Woman with fan” of 1952, on display at the First International Exhibition of Painting “City of Messina” in 1953, is the recipient of an award. It is therefore credible that the two paintings are very similar and at the same time suggestive of the faces carved by brush stroke white contrasting with the orbits brown and soft flesh, have Contributed toghether to the Prize. So for the Opera, which was acquired by the institution, and exhibited in the gallery, one can deduce a dating between 1923 and 1952, assuming the unusual and curious use af an old cardboard, used foe thirty years before the event Messina.

Antonio Freiles

 

Felice Canonico


 


Giuseppe Mazzullo