A Barcellona P. di G., all'incrocio fra Via Operai e Via Roma, sorge uno degli esempi più importanti del Liberty in Sicilia, un villino conosciuto come "Villa Arcodaci" dal cognome del suo ultimo proprietario, fatto costruire nel 1911 dal barone messinese Ignazio Foti su progetto dell’ingegnere G. Ravidà di cui non si conoscono altre opere sul territorio.
Il Villino Liberty, di proprietà della Città Metropolitana di Messina, è stato dato in comodato d'uso al Comune di Barcellona dal 2008 per l'organizzazione di attività culturali. L'Ente , tuttavia, ha la facoltà di organizzare delle proprie iniziative culturali per almeno 30 giorni l'anno.
Dal punto di vista architettonico lo schema compositivo del villino verte sulla giustapposizione di volumi semplici che, nella loro accentuata geometricità, danno forte risalto all’asse centrale. Ha pianta leggermente trapezoidale con i prospetti principali perfettamente allineati rispettivamente alla via Roma ed alla via Operai.
All’esterno ha un marcato sviluppo orizzontale sottolineato da un coronamento aggettante scandito da beccatelli in legno ed interrotto, nella parte centrale, da due alti e sporgenti pilastri con decorazione floreale che incorniciano e sottolineano gli ingressi. Questi ultimi sono ulteriormente definiti da pensiline in ferro battuto sulle quali, originariamente, erano inseriti dei vetri colorati.
Sulle due facciate principali sono presenti elementi decorativi tipici dell’Art Nouveau come la linea ondulata del cornicione, le decorazioni floreali, le cornici di porte e finestre e l’elegante zoccolo di base, trattato plasticamente con scanalature orizzontali. L’edificio è coperto da un tetto a padiglione con manto di tegole alla francese di tipo piano culminante in un’altana con copertura a pagoda.
La recinzione, così come la cancellata in ferro battuto, si deve all’estro dell’artigiano locale Giovanni Cutrupia, conosciuto come “Giovanni u Palummu” che risulta essere attivo in tutta la provincia nei primi anni del secolo. Sfortunatamente questa pregevole opera è stata in gran parte rimossa durante il periodo fascista per donarla alla patria, e sostituita infine con una semplice rete metallica.
Internamente le stanze sono disposte intorno ad un disimpegno centrale dal quale una piccola scala in legno porta alla soffitta. Tutte le camere, realizzate con contro soffittatura in volta a specchio, avevano i soffitti dipinti. I lavori di recupero, iniziati nel 2008 hanno consegnato l'immobile alla fruizione dei cittadini nel 2014.
Il villino ospita spesso mostre e conferenze ed è sede dell'ufficio Arte e Cultura del Comune di Barcellona. All'interno del Villino Liberty presta servizio anche personale del Servizio Cultura della Città Metropolitana di Messina per migliorare il servizio di fruizione dei locali all'utenza e attuare attività di promozione della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” e dell'Archivio Quasimodo, collocati presso la sede degli Uffici di Via XXIV Maggio a Messina.
Lo scorso anno il Servizio Cultura della Città Metropolitana di Messina ha organizzato una Mostra sulla vita e sull'attività letteraria di Nino Pino Balotta, dal titolo Omaggio a Nino Pino Balotta nel trentennale della sua morte” che si è tenuta presso i locali del villino Liberty dal 15 novembre al 15 dicembre 2017.
L'evento ha previsto tre convegni di approfondimento sull'illustre poeta, umanista e scienziato la cui attività ebbe ampi riconoscimenti in Italia e all'estero.
(Testi e foto tratti da www.italialiberty.it e da "La Tua Città"- E. Bavastrelli, C. Ceraolo)